Orti di Manara, 1836: " ( pag. 52. A. B. 53. A). In lapide mirae magnitudinis, quam Jacobus Baduarius Venetus Sergio Polensi parasito hystrioni posuit." Illustrazione di un'antica lapida ined. istriana scoperta nel 1827 in Pola
By Giovanni Orti Manara
Nel fondo manoscritti sono compresi: codici del sec. XV, Cronache, Statuti e ordinamenti, Archivi familiari, blasonari e genealogie, raccolte di iscrizioni, altri manoscritti di argomento faentino.
Tra i più conosciuti si citano:... Felice Feliciano Veronese [Sylloge inscriptionum latinarum veterum] (riconosciuto da Augusto Campana come in parte autografo).
Dopo il 1461 ricorse senza esito all'amico Mantegna per una raccomandazione presso il cardinale Francesco Gonzaga e nel biennio '64-'65 fu con sicurezza a Bologna presso Giovanni Marcanova, ebbe accesso alla sua ricca biblioteca e lavorò nella sua officina libraria. Anche il Marcanova era un cultore d'antiquaria: collezionava monete antiche e scrisse un trattato perduto di antichità militari. A Padova cominciò una raccolta epigrafica che fu terminata a Bologna nel 1460. Due dei codici che la tramandano sono di mano del Feliciano. Il citato ms. α.L.5.15 della Bibl. Estense, terminato a Bologna il 1º ott. 1465, splendidamente ornato, è considerato il suo capolavoro, forse destinato come esemplare di dedica a Malatesta Novello signore di Cesena, poi non consegnato per la sua morte nel 1465.
D(is) M(anibus) / positus est hic Leburna / magister mimariorum / [q]ui vicxit(!) annos plus / [m]inus centum / [al]iquoties mortuus / [sum] set sic nunquam / [opto v]os ad superos bene / [va]ler{a}e