Filologia e libertà. La più eversiva delle discipline, l'indipendenza di pensiero e il diritto alla verità
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Filologia e libertà. La più eversiva delle discipline, l'indipendenza di pensiero e il diritto alla verità
by Luciano Canfora
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Nel settembre 1943 Pio XII redige una enciclica, la "Divino afflante spiritu", per proclamare che la critica dei testi, anche di quelli cosiddetti sacri, è pratica legittima. Questa incredibile 'concessione' portava allo 'sdoganamento' della più eversiva delle discipline, la filologia, e autorizzava gli studiosi a sottoporre ad analisi critica le differenti fonti delle Sacre Scritture, dunque a indagare sulla "parola di Dio" senza che ciò comportasse, com'era successo fino a quel momento, condanne e anatemi. Ma il cammino per arrivare a quello storico documento papale è stato faticoso, grondante censure e repressione della libertà di pensiero. Luciano Canfora lo ripercorre partendo dall''ukase' tridentino - secondo cui l'autore della Sacra Scrittura è Dio stesso e quindi il testo è intoccabile - fino all'inevitabile, rassegnato e pur sempre tortuoso cedimento da parte di papa Pacelli, consumatosi con quasi mezzo secolo di ritardo rispetto alla decisiva crisi innescata dal lavoro di un ristretto numero di studiosi 'modernisti'. Attraverso l'affascinante storia delle discipline filologiche, dai primi che osarono sottoporre a indagine testi intoccabili, a Erasmo da Rotterdam, Spinoza e Giordano Bruno, dagli oscuri copisti medievali che salvarono i grandi scritti dell'antichità ai filologi dell'epoca moderna che ristabiliscono la verità storica della scrittura e della tradizione contro le mistificazioni ideologiche o religiose, Canfora racconta come la filologia sia stata la palestra della libertà intellettuale, dell'indipendenza della ricerca e del diritto degli uomini alla verità contro ogni forma di oscurantismo.