A. Piegadi ristampò la versione del canto XXXIII dell'Inferno, insieme con quella di altri scrittori del Sette e Ottocento (Morte del conte Ugolino, quadro di messer Dante Alighieri ritratto in metro latino dal giovane messicano Uguccione Nonvrai e da altri sei celebri autori (p. C.d'A., ab. M. Cesarotti, F. Testa, dott. A. Catellacci, ab. G. Dalla Piazza, Biagio Barone de' Ghetaldi), Venezia 1864.
Sergio Bonazza, Ivan Gundulić nella scienza letteraria italiana, Glas CCCLXXIX Srpske akadamenije nauka i umetnosti. Odeljenje jezika i književnosti, knj. 15 – 1996, pp. 115-126. - E anche per la versione dell’opera in altre lingue, come il latino e il francese, il merito va attribuito a dalmati di cultura italiana: Joannis Francisci Gondulae Patricii Ragusini Osmanides a Blasio e Baronibus Ghetaldi eius conterraneo latinis versibus expressa, Venetiis 1865; Osman, poème illyrien en 20 chants (due canti), tradotto da A. Sorgo, in »Revue du Nord« 8, 1838.
D. Reill. Different paths to the nation. Regional and national identities in Germany, Italy, and the Habsburg Monarchy, 1830- 1870, стр. 16-36. Palgrave Macmillan, (2007)Ed. Laurence Cole and Alberto Mario Banti.
G. Contarini. Menzioni onorifiche de'defunti scritte nel nostro secolo: ossia Raccolta cronologica-alfabetica di lapidi, necrologie, biografie, prose e poesie dei defunti nell'anno 1846 -1870 Tipografia F. A. Perini, Venezia, (1853)p. 13-14.