Borgogna, 1098: un gruppo di monaci al seguito dell’abate Roberto abbandona definitivamente l’abbazia benedettina di Molesme, dopo una serie di tentativi vòlti a svincolarsi dai condizionamenti della realtà monastico-feudale del tempo, per edificare una nuova realtà spirituale, comunitaria e sociale ispirata alla Regula s. Benedicti e ai Padri del deserto. Nasce così il Nuovo Monastero nella località paludosa chiamata Cistercium, Cîteaux. Al culmine di un serrato confronto tra le due comunità monastiche, che coinvolgono gli ambienti laicali ed ecclesiastici ad esse afferenti, un ordine di papa Urbano II intima infine a Roberto il ritorno a Molesme, causando una scia di polemiche protratta nel tempo. Pertanto la figura del «capostipite» della generazione cisterciense, Roberto, lungi dall’essere rivestita dalla patina di una letteratura edificante (eccettuata almeno in parte la sua agiografia), si presenta al lettore odierno come l’oggetto di opposte interpretazioni a partire dal tempo della sua morte, fino ai nostri giorni. Il presente volume intende fornire una ricostruzione e un’interpretazione della vicenda delle origini di Cîteaux nel contesto della riforma della Chiesa dell’XI secolo, attraverso un’originale rilettura delle fonti storiche e letterarie (tra cui testi rari o poco visitati) e uno studio sistematico del dibattito storiografico. La figura di Roberto emerge in tal modo in tutta la sua complessità di uomo alla convergenza di due mondi.